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Nel mondo dello champagne, due categorie si distinguono per la loro elaborazione e il loro gusto: lo Champagne Brut e lo Champagne Brut Senza Annata (BSA). Lo Champagne Brut, con il suo basso contenuto di zucchero, è apprezzato per la sua finezza e si ritrova in diverse cuvée, inclusi i BSA e i millesimati. Il BSA, d’altra parte, è una miscela di vini di diverse annate, creando uno stile costante caratteristico di ogni casa di champagne. Scopriamolo insieme in questo articolo!

Piccola definizione dello champagne brut e della sua fabbricazione

Lo Champagne Brut si distingue principalmente per il suo contenuto di zucchero dopo la seconda fermentazione, una caratteristica determinante nella categoria degli champagne. Questa denominazione specifica che lo champagne contiene meno di 15 grammi di zucchero residuo per litro, conferendo così un gusto relativamente secco.

Questo livello di dosaggio di zucchero rende il Brut una scelta popolare per chi apprezza uno champagne con meno dolcezza e più finezza. L’etichetta di Brut può applicarsi a diversi tipi di champagne, inclusi non solo i BSA ma anche le cuvée millesimate e le edizioni speciali.

Se desideri saperne di più sul dosaggio, questo articolo fa per te: “Che cos’è uno champagne non dosato?”

Processo di Fabbricazione dello Champagne Brut

La fabbricazione dello Champagne Brut è un processo meticoloso che inizia con la selezione dei vitigni champenois. Ogni vitigno apporta una particolare sfumatura al profilo aromatico finale dello champagne. La prima fermentazione trasforma il succo d’uva in vino, una fase spesso realizzata in vasche o in botti.

Successivamente, l’assemblaggio è una fase delicata, soprattutto per i BSA, dove diversi vini, inclusi i vini di riserva, vengono mescolati. La seconda fermentazione, nota anche come presa di spuma, avviene in bottiglia ed è essenziale per la formazione delle bollicine emblematiche.

Il dosaggio dopo l’invecchiamento è la fase in cui viene aggiunta la liqueur d’expédition, definendo la categoria di zucchero dello champagne. Infine, l’invecchiamento sui lieviti gioca un ruolo chiave nello sviluppo della complessità e della texture dello champagne.

Ogni fase del processo di fabbricazione contribuisce al carattere unico e alla qualità eccezionale dello Champagne Brut, rendendolo un simbolo di eleganza e raffinatezza nell’universo dei vini effervescenti.

Fabrication du Champagne Brut

Lo champagne brut senza annata, noto anche come BSA

La Champagne è decisamente una regione a sé, una regione vitivinicola unica, l’unica a offrire in commercio un vino elaborato a partire da una miscela di diverse annate. Si parla quindi di Champagne Brut Senza Annata o BSA. Mentre il millesimato è la norma negli altri vigneti del mondo, in Champagne, si millesima una cuvée solo nelle grandi annate, in media 3-5 volte per decennio.

Lo Champagne BSA, un dimenticato?

Più che una particolarità, questo modo di unire diverse vendemmie è una vera e propria firma della Champagne, ma anche una garanzia di regolarità, un’assicurazione di uno stile preservato e assunto.

Il BSA (Brut Senza Annata, ricordiamolo) è la cuvée che inizia la gamma di ogni casa e di ogni vignaiolo. È una cuvée molto importante, poiché definisce lo stile della casa, ma rappresenta anche i volumi più importanti.

Una cuvée che rappresenta l’immagine di una casa sia in termini di qualità che di quantità. È quindi assolutamente essenziale per un produttore mettere tutto il proprio know-how in questa etichetta. Generalmente un BSA è composto da:

  • 70% di vino dell’anno,
  • E 30% di vini di riserva.

Proporzioni che possono evolversi, ma i vini di riserva non possono superare il 40% dell’assemblaggio.

Che cos’è un vino di riserva?

I vini di riserva sono vini delle vendemmie precedenti. Presso alcuni produttori di champagne, si trovano vini di riserva risalenti fino agli anni ’70! Come dice Dominique Demarville, chef de cave della maison Veuve Clicquot e precedentemente della maison Mumm, possedere una vasta gamma di vini di riserva è indispensabile per una casa che desidera preservare lo stile della maison e tracciare un filo tra ogni vendemmia e ogni assemblaggio del brut senza annata.

Il metodo solera per lo champagne

In Champagne esiste una tecnica particolare per elaborare un brut senza annata: la solera. Questa tecnica, che non è esclusiva della Champagne, consiste nell’aggiungere ogni anno i vini della vendemmia a un assemblaggio in corso per sostituire i vini prelevati per elaborare una cuvée.

È per questo che si parla anche di riserva perpetua. Così, se si prende il 30% della solera per elaborare una cuvée, si sostituiscono questi 30% con i vini dell’ultima vendemmia. Così, una solera iniziata nel 2000 conterrà tutti i vini di ogni anno successivo. Nel corso degli anni, la proporzione dei vini iniziali diventa sempre più piccola.

Lo Champagne Millesimato: l’eccezione

Ogni anno, dopo la degustazione dei vini chiari, i vini che hanno fatto la loro fermentazione ma che non sono ancora stati champagnizzati, le case di champagne e i vignaioli decidono se millesimeranno o meno l’anno.

Se il capo cantina ritiene che l’anno sia sufficientemente buono per dare un vino eccezionale, un vino che possa sfidare il tempo e dare vita a grandi champagne, allora elaborerà una cuvée esclusivamente a partire dai vini di quell’anno. Uno champagne millesimato deve riflettere il suo anno rispettando lo stile della maison.

Alcuni anni si prestano meglio a certi stili. Ad esempio, il 2002 è stato un grande anno per tutta la Champagne e in particolare per gli chardonnay. Le case che favoriscono la presenza di questo vitigno nelle loro cuvée hanno quindi millesimato più di altre.

Tradizionalmente, nella gamma di una casa, si trova una cuvée millesimata, a volte due, se c’è un rosé millesimato, e poi una cuvée di prestigio che sarà anch’essa millesimata. La stragrande maggioranza delle case millesima la loro cuvée di prestigio. L’eccezione più nota è Le Grand Siècle di Laurent-Perrier, che non è una cuvée millesimata.